FAQs

1. Cosa persegue la Strategia NOSO?

L’obiettivo globale della strategia nazionale per la sorveglianza, la prevenzione e la lotta contro le infezioni correlate all’assistenza (Strategia NOSO) è di ridurre le infezioni correlate all’assistenza in Svizzera. Con la strategia, Confederazione, Cantoni e altri importanti attori pongono le basi per interventi mirati e coordinati.

Contro le infezioni correlate all’assistenza (ICA) è già stato fatto molto. Tuttavia, sono mancati standard validi a livello generale e fondati sul piano scientifico nonché una sorveglianza a livello nazionale della situazione epidemiologica per la prevenzione e la lotta contro le ICA. Inoltre, gli istituti sanitari necessitano di sostegno mirato affinché il tema assuma una maggiore importanza nell’attività quotidiana.

2. Perché la strategia si chiama «NOSO»?

NOSO è la forma abbreviata di «nosocomiale». Il termine deriva dal greco νόσος (nósos), che significa «malattia» e κομεῖν (komein), «curare». Le infezioni correlate all’assistenza contratte in un istituto sanitario sono dette anche infezioni nosocomiali, da cui il nome della strategia.

3. Quali sono gli obiettivi?

Con la Strategia NOSO s’intende ridurre il numero delle ICA e impedire il diffondersi di agenti patogeni potenzialmente pericolosi in ospedali e case di cura e, in tal modo,

1. aumentare la sicurezza dei pazienti, degli ospiti e del personale;
2. migliorare la protezione della salute della popolazione;
3. contribuire alla prevenzione e alla lotta contro le resistenze agli antibiotici in Svizzera e
4. ridurre i costi secondari.
   

4. Come raggiungere concretamente questi obiettivi?

La Strategia NOSO si basa su strutture e misure esistenti, deve chiarire le responsabilità dei diversi attori e contribuire a indirizzare i vari sforzi verso gli obiettivi di lotta e di prevenzione. Essa include cinque aspetti centrali con diversi obiettivi strategici e misure chiave:

1. governance
2. monitoraggio
3. prevenzione e lotta
4. formazione e ricerca
5. valutazione

Sul piano nazionale, saranno adottate diverse misure scaglionate sull’arco dei prossimi anni.

Dettagli sulle aree d’intervento e sulle misure chiave sono disponibili qui.

5. Cosa s’intende per infezioni correlate all’assistenza (ICA)?

Per infezioni correlate all’assistenza (ICA) la Strategia NOSO intende le infezioni che insorgono durante il soggiorno in un ospedale o in una casa di cura, connesse con misure diagnostiche, terapeutiche o curative, o semplicemente determinate da circostanze in relazione con la degenza, quali ad esempio la presenza di agenti patogeni nell’aria o sulle superfici.

6. Quanto sono pericolose le ICA?

Ogni anno, in Svizzera, circa 70 000 persone contraggono un’infezione nosocomiale. Oltre a comportare un prolungamento del trattamento o un trattamento supplementare, tali infezioni possono causare danni a lungo termine e sono responsabili di circa 2 000 decessi. Queste cifre sono frutto di stime elaborate da gruppo di esperti Swissnoso (www.swissnoso.ch) sulla base di uno studio della prevalenza del 2004.

7. Con quale frequenza si manifestano le ICA e quali sono le più diffuse?

Uno studio condotto negli ospedali svizzeri nel 2017 ha evidenziato che il 5,9 per cento dei pazienti contrae un’infezione nosocomiale. Con questo dato la Svizzera si colloca nella media europea.

Secondo un rilevamento nazionale sulla prevalenza puntuale 2017, le infezioni del sito chirurgico sono le più frequenti (29% delle infezioni nosocomiali), seguite dalle infezioni delle basse vie respiratorie (polmonite, 18%), delle vie urinarie (15%) e dalle infezioni del flusso sanguigno associate a cateterismo (batteriemie, 13%).

8. Le ICA sono del tutto evitabili?

No, le ICA non possono essere del tutto evitate. La loro comparsa è legata anche a fattori specifici del paziente (p. es. condizione del sistema immunitario, patologie concomitanti) come pure alla crescente complessità degli interventi chirurgici e delle terapie, per esempio nei reparti di cure intensive.  

Tuttavia, adottando misure mirate di sorveglianza, prevenzione e lotta è possibile evitare dal 35 fino al 55 per cento dei casi.

9. Perché è necessaria una strategia nazionale per le ICA?

Tra le priorità di politica sanitaria del Consiglio federale («Sanità2020»), la riduzione delle ICA è una delle misure che devono essere adottate per migliorare la tutela della salute della popolazione. La legge riveduta sulle epidemie, entrata in vigore il 1° gennaio 2016, prescrive alla Confederazione – con il coinvolgimento dei Cantoni – di definire congiuntamente obiettivi e strategie per individuare, sorvegliare, prevenire, e combattere le malattie trasmissibili. Devono ugualmente sviluppare un programma nazionale concernente le ICA.

10. Chi è stato coinvolto nell’elaborazione della strategia?

La Strategia NOSO è stata messa a punto in stretta collaborazione con la Conferenza svizzera delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità (CDS), con H+ Gli ospedali svizzeri, CURAVIVA Associazione degli istituti sociali e di cura svizzeri, il gruppo di esperti Swissnoso nonché con associazioni professionali, altre associazioni, assicuratori e altri importanti attori.

11. Chi ha il compito di attuare la Strategia NOSO?

L’attuazione della Strategia NOSO compete alla Confederazione e segnatamente all’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) e ai Cantoni. Questi lavorano in stretta collaborazione con numerose associazioni, autorità e organizzazioni. Insieme alle associazioni professionali, questi attori sono responsabili di un’attuazione coerente e ampiamente condivisa a livello centrale. L’obiettivo della strategia di ridurre le ICA in modo sostanziale e a lungo termine può infatti essere raggiunto solo con la collaborazione di tutti gli attori.

Elenco degli attori

12. La Strategia NOSO persegue anche obiettivi finanziari?

Le ICA generano annualmente costi stimati a 230 milioni di franchi (la base è uno studio della prevalenza del 2004). Pertanto un obiettivo della strategia è anche la riduzione dell’onere finanziario. Tuttavia, oggi non è possibile calcolare il potenziale di risparmio.

13. La Confederazione si è già occupata di ICA in precedenza?

Il gruppo di esperti Swissnoso creato nel 1994 è frutto di un’iniziativa dell’UFSP. Swissnoso pubblica regolarmente raccomandazioni sulla prevenzione e la lotta contro le ICA e le resistenze agli antibiotici. Con la campagna svizzera di igiene delle mani 2005/2006, Swissnoso ha coordinato quella che sinora rimane la più vasta iniziativa di promozione della qualità mai realizzata nel sistema sanitario svizzero.

Inoltre, dal 2009 sorveglia le infezioni da ferite chirurgiche in collaborazione con l’Associazione nazionale per lo sviluppo della qualità negli ospedali e nelle cliniche (ANQ). Ogni anno i relativi risultati sono pubblicati nel bollettino di Swissnoso.

14. Esiste una correlazione tra la Strategia NOSO e la Strategia resistenze agli antibiotici (StAR)?

Sì. Le ICA da batteri antibiotico-resistenti sono le più difficili da trattare e causano la maggior parte dei decessi. Una riduzione del numero di questo tipo di infezioni influisce sull’impiego di antibiotici, dato che ne occorrono meno per prevenire il rischio d’infezioni del sito chirurgico e per combattere le infezioni in caso di malattia. In questo modo si riduce anche il rischio di sviluppo e diffusione di agenti patogeni antibiotico-resistenti. Questa correlazione implica una stretta cooperazione tra i due team di progetto.

15. Anche la strategia della qualità dell’UFSP tratta le infezioni nosocomiali. Come influisce tale strate-gia su quella per le ICA?

La strategia nazionale della qualità della Confederazione vuole garantire un’elevata qualità delle prestazioni mediche negli ospedali. Miglioramenti su questo fronte, infatti, riducono il rischio di ICA. Nel quadro della strategia della qualità, attualmente è in atto un programma pilota incentrato sul cateterismo vescicale. Le esperienze acquisite nel corso del programma pilota confluiranno nell’elaborazione della Strategia NOSO.

16. In materia di ICA esistono norme internazionali valide anche in Svizzera?

No, non esistono norme internazionali in materia, tuttavia, come membro dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), la Svizzera appoggia il «Global Action Plan on Antimicrobial Resistance» e la risoluzione «Quality of care: patient safety» (WHA55.18) adottata dall’Assemblea dell’OMS in cui si esortano gli Stati membri a intensificare i propri sforzi nel settore della sicurezza dei pazienti. La Strategia NOSO dovrebbe fornire un contributo in tal senso.

Stato: 11 marzo 2019

Ultima modifica 02.05.2019