Le persone detenute soffrono più spesso di malattie infettive rispetto al resto della popolazione. L’ordinanza sulle epidemie obbliga tutti gli stabilimenti carcerari a proteggere le persone detenute dai contagi e a fornire loro assistenza medica.
L’impegno dell‘OFSP
L’esecuzione di misure privative della libertà compete ai Cantoni. L’UFSP s’impegna, nei limiti della propria competenza legale, a garantire alle persone detenute un’assistenza sanitaria nel rispetto dei diritti umani. Negli anni Novanta, l’UFSP aveva sostenuto dei progetti pilota volti alla riduzione dei danni nell’ambito della privazione della libertà e fra il 2008 e il 2012 aveva anche condotto – in collaborazione con l’Ufficio federale di giustizia (UFG) e la Conferenza delle direttrici e dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia (CDDGP) – il progetto «Lotta contro le malattie infettive in ambito carcerario (BIG)». Dal 2017 l’UFSP sostiene la Commissione nazionale per la prevenzione della tortura (CNPT) la quale, sulla base del proprio mandato legale, verifica l’assistenza sanitaria nell’ambito della privazione della libertà dal punto di vista dei diritti fondamentali e umani.
La legge sulle epidemie
La legge sulle epidemie obbliga tutti gli stabilimenti penitenziari a garantire alle persone detenute l’accesso a provvedimenti di prevenzione adeguati contro le malattie infettive. Alle persone in loro custodia, gli istituti di pena devono – fra le altre cose – offrire una consultazione medica d’entrata, fornire informazioni sulle malattie infettive e, in caso di bisogno, mettere a disposizione preservativi, materiale pulito per l’iniezione di droghe e delle cure basate sulla prescrizione di stupefacenti.
Ultima modifica 05.05.2022
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