Il trapianto incrociato tra vivi (trapianto crossover)

Anche le persone viventi possono donare organi e cellule. La maggior parte di queste donazioni avviene in ambito familiare. La donazione da vivente presenta grandi vantaggi ma comporta anche dei rischi per i donatori. 

Circa il 40 per cento di tutti i trapianti di rene in Svizzera è reso possibile da una donazione da vivente, che spesso avviene all’interno della famiglia. Tuttavia la disponibilità a donare non è sufficiente, dato che occorre anche la massima compatibilità possibile tra caratteristiche tissutali e gruppi sanguigni. Pertanto una donazione diretta è possibile soltanto nel 30-40 per cento dei casi.

Dalla coppia alla catena donatore-ricevente

Se una donazione diretta non è possibile a causa di un’incompatibilità, è possibile considerare un cosiddetto trapianto incrociato tra vivi (detto anche trapianto crossover). Con esso il rene del donatore non viene trapiantato direttamente al destinatario originariamente previsto, bensì a un ricevente adatto di una seconda coppia i cui componenti sono anch’essi incompatibili tra loro. In contropartita, il donatore della seconda coppia dona un rene al ricevente della prima. Queste combinazioni possono anche comprendere più di due coppie e possono formarsi catene chiuse donatore-ricevente.

Un software calcola le combinazioni migliori

Le coppie che intendono partecipare a un programma di trapianto incrociato tra vivi vengono trasferite in una lista d’attesa separata. Un software sviluppato appositamente determina poi le combinazioni adatte con il maggior numero possibile di donatori e riceventi, calcolate sulla base dei gruppi sanguigni, delle tipizzazioni dei tessuti e di altri parametri importanti per il successo del trapianto.

L’ordinanza disciplina i dettagli

L’ordinanza sul trapianto incrociato tra vivi definisce come devono essere determinate le combinazioni e quali hanno la precedenza, con l’obiettivo di trovare un organo adatto per il maggior numero possibile di pazienti. Hanno la priorità le combinazioni col maggior numero possibile di catene brevi chiuse.

Per chi intende donare un organo da vivente, ma non a una persona in particolare, esiste un disciplinamento speciale. Anche queste cosiddette donazioni samaritane possono essere accolte in un programma di trapianto incrociato. Poiché normalmente hanno accesso a questo programma soltanto le coppie, in questo caso mancherebbe un ricevente. Per colmare questa lacuna, un rene proveniente da una donazione samaritana viene attribuito alla persona in lista d’attesa per il trapianto di rene che ha la priorità più alta. Se questa persona è d’accordo con un trapianto incrociato tra vivi, viene inserita nel programma e, dopo il calcolo delle possibili combinazioni, riceve il rene con cui ha la compatibilità più alta.

Attribuzione da parte del servizio nazionale di attribuzione

Il servizio nazionale di attribuzione Swisstransplant calcola le possibili combinazioni donatore-ricevente circa quattro volte l’anno. Seguono test di laboratorio per verificare la compatibilità dei tessuti. Se i test evidenziano incompatibilità, il calcolo viene ripetuto. Se non si riscontrano problemi immunologici, è Swisstransplant a decidere, d’accordo con i centri, quando, dove e chi trapiantare. Swisstransplant organizza anche il trasporto degli organi.

Sfida logistica

I programmi di trapianto incrociato tra vivi rappresentano una sfida logistica, perché fra tutti i trapianti pianificati di una catena donatore-ricevente calcolata non devono trascorre più di otto ore. In questo modo si intende evitare che qualcuno rifiuti un prelievo non appena il suo partner ha ricevuto un trapianto di rene. Un’altra sfida logistica consiste nell’effettuare interventi in centri di trapianto diversi.

Le notifiche consentono i controlli postdonazione

L’ordinanza prescrive esattamente quali dati devono essere notificati dai centri di trapianto. Affinché possano avvenire l’attribuzione e il coordinamento, questi centri devono per esempio notificare a Swisstransplant l’avvenuto trapianto oppure se, nonostante l’attribuzione di un organo, non è stato possibile effettuarlo.

Per poter garantire i necessari controlli postdonazione a vita, è necessario notificare i donatori al Registro svizzero sulla salute dei donatori di organo viventi SOL/DHR (il link è disponibile su questa pagina alla rubrica «Link»). Gli specialisti possono trovare ulteriori prescrizioni sulla notifica dei trapianti nella scheda informativa Scheda informativa: Obblighi di notifica e di autorizzazione per l’impiego di organi, tessuti e cellule destinati a un trapianto (il documento è disponibile su questa pagina alla rubrica «Documenti»). Come per una donazione diretta da vivente, il finanziamento dei controlli postdonazione è a carico dell’assicurazione del ricevente,dettagli in merito in: La donazione di organi da vivente

Severi presupposti per il consenso

Per una donazione da vivente nel quadro di un programma di trapianto incrociato tra vivi vigono le stesse disposizioni come per una normale donazione da vivente (tra cui: donazione consentita soltanto alle persone maggiorenni e capaci di discernimento, informazione esauriente sul prelievo di organi, volontarietà); dettagli in merito in: La donazione di organi da vivente.

Oltre a questi presupposti generali, le coppie di un programma di trapianto incrociato tra vivi devono dichiararsi disposte a donare o ad accettare un organo da una persona diversa da quella cui sono unite da un legame affettivo.

Nell’ambito di un trapianto incrociato tra vivi, è possibile che venga prelevato un rene che però non può essere trapiantato per motivi medici. In questo caso il ricevente di una coppia non riceve l’organo che gli serve, anche se il suo partner ha già donato un rene. Le coppie devono essere informate di questo rischio al momento dell’ammissione al programma.

Anonimato

Per evitare preoccupazioni inutili, i riceventi e i donatori ammessi al programma di trapianto incrociato tra vivi mantengono l’anonimato. Se tutte le persone coinvolte sono d’accordo, l’anonimato può essere tolto dopo i trapianti.

Ulteriori informazioni

La donazione di organi da vivente

Le persone viventi possono donare determinati organi. La maggior parte delle donazioni da vivente avviene in ambito familiare. La donazione da vivente presenta grandi vantaggi ma comporta anche dei rischi per i donatori.

Donazione da vivente: dichiarazione di volontà e tutela

I potenziali donatori viventi devono essere informati in modo esaustivo e comprensibile sull’intervento e i rischi. La decisione a favore o contro la donazione da vivente deve essere volontaria, senza pressioni esterne.

Ultima modifica 25.08.2022

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