La scienza ripone grandi speranze nella ricerca sulle cellule staminali che, però, solleva questioni etiche, poiché tali cellule sono di regola derivate da embrioni umani allo stadio iniziale di sviluppo. Per tale motivo, il legislatore fissa chiari limiti.
Le cellule staminali embrionali umane sono cellule progenitrici non differenziate in grado di svilupparsi in cellule «mature» prescelte che, terminato il processo di maturazione, assumono una funzione specifica in tessuti od organi. Inoltre, le cellule staminali embrionali possono suddividersi illimitate volte e sono dunque disponibili in grandi quantità. Per queste loro caratteristiche, sono molto interessanti per applicazioni mediche.
L'obiettivo a lungo termine della ricerca è sviluppare cellule del corpo specifiche partendo da cellule staminali embrionali. Se ciò si realizzasse, sarebbe possibile, ad esempio, sostituire cellule difettose di un paziente che ha subito un infarto cardiaco. Attualmente non sono ancora possibili applicazioni terapeutiche, ma sussiste la fondata speranza che ciò potrà cambiare tra alcuni anni.
Aspetti eticamente controversi
Dal punto di vista etico, la ricerca svolta sulle cellule staminali embrionali umane è controversa. Attualmente le cellule sono, di regola, derivate da embrioni umani allo stadio iniziale di sviluppo, causandone la distruzione.
Per questa ragione, in Svizzera le cellule staminali possono essere derivate unicamente dagli embrioni cosiddetti «soprannumerari», ossia embrioni che sono generati mediante fecondazione artificiale, ma che non possono essere utilizzati per provocare una gravidanza e, di conseguenza, non hanno comunque alcuna possibilità di sopravvivere.
Ultima modifica 28.11.2018
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