Mi hanno prescritto degli antibiotici, cosa devo sapere?
Se avete dubbi o non sapete come assumere gli antibiotici, o se avete dimenticato di prenderne una dose, contattate il vostro medico o il vostro farmacista.
Alla fine del trattamento occorre riconsegnare in farmacia le eventuali dosi rimaste nella confezione.
Gli antibiotici sono dei medicinali ottenibili solo su prescrizione medica che uccidono i batteri oppure ne impediscono la crescita. Non hanno alcun effetto su infezioni provocate da virus, come ad esempio l’influenza e la COVID-19. Anche in caso di raffreddore e gastroenterite gli antibiotici non sono necessari nella maggior parte dei casi. Non sono efficaci nemmeno contro malattie fungine o infezioni causate da parassiti, come la malaria.
Gli antibiotici vengono prescritti per il trattamento di infezioni o infiammazioni batteriche che:
- rischiano di sviluppare complicazioni;
- non potrebbero guarire senza trattamento (o tarderebbero a guarire);
- potrebbero contagiare altre persone.
Gli antibiotici possono essere prescritti in caso di infezione confermata (da esami di laboratorio o da test diagnostici effettuati dal medico), in caso di sospetta infezione (a causa dei sintomi del paziente) o anche solo a titolo preventivo, per esempio prima di un’operazione chirurgica oppure in caso di stretto contatto con una persona affetta da meningite da meningococco (cosiddetta profilassi post-espositiva).
Non tutte le infezioni batteriche necessitano di un trattamento antibiotico. Alcune cistiti e otiti, ad esempio, possono essere debellate dalle difese naturali del nostro corpo. Nel trattamento delle bronchiti, gli antibiotici sono indicati unicamente in presenza di una malattia polmonare cronica.
I batteri sono in grado di provocare infezioni di diverso tipo. Gli antibiotici sono quindi divisi in «classi» a seconda dell’infezione che possono curare. Esistono attualmente più di dieci classi e tutte agiscono bloccando la produzione da parte dei batteri di alcune sostanze essenziali per la loro sopravvivenza (parete cellulare, proteine o DNA). Gli antibiotici hanno un effetto minimo sulle cellule umane, poiché sono strutturate in modo diverso.
Non tutti i batteri generano delle malattie. Il corpo umano è ricoperto e abitato da migliaia di specie differenti di batteri. È quel che chiamiamo il «microbiota umano», di cui la flora intestinale è la componente più conosciuta. L’equilibrio del microbiota è indispensabile per il buon funzionamento dell’organismo. I trattamenti batterici possono perturbare questo equilibrio eliminando o diminuendo la presenza dei batteri «utili», come quelli che ci aiutano nella digestione, nella produzione di agenti antinfiammatori o nel mantenimento della funzione protettiva della pelle e delle mucose. L’impatto a lungo termine del consumo di antibiotici è poco studiato. Si sa però che, dopo un trattamento con antibiotici, la flora intestinale o della pelle può aver bisogno di 3–6 mesi per ritornare alla normalità.
Gli antibiotici possono produrre effetti secondari, tra cui i più frequenti sono i disturbi del sistema digestivo, la diarrea, la nausea, l’arrossamento della pelle o il malfunzionamento dei reni. Gli effetti, così come la loro intensità, possono variare molto da una persona all’altra. Dipendono inoltre dalla classe di antibiotico usata, da eventuali medicinali presi in contemporanea e dal consumo di alcol. Un ampio studio condotto negli ospedali statunitensi ha mostrato che il 20 per cento delle consultazioni pediatriche al pronto soccorso è dovuto ad effetti secondari degli antibiotici.