Dal 1° gennaio 2023 i costi dei test non sono più assunti dalla Confederazione. Se volete sottoporvi al test, dovrete farlo a spese vostre. In casi eccezionali i costi sono assunti dalla cassa malati o dal Cantone.
Nel dicembre 2022 il Parlamento ha deciso che dal 1° gennaio 2023 i costi per i test COVID-19 non saranno più assunti dalla Confederazione. I test dovranno quindi essere pagati da chi vi si sottopone.
Eccezioni importanti:
- L’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie assume i costi dei test individuali prescritti da un medico se, in persone sintomatiche, la diagnosi è necessaria per una terapia. Ciò è necessario se il vostro medico intende prescrivervi un medicamento antivirale contro la COVID-19. Occorre tenere presente che la franchigia e l’aliquota percentuale sono addebitate.
- I Cantoni possono prescrivere test per la protezione della popolazione e assumerne i costi.
Se avete sintomi di una malattia da raffreddamento o desiderate proteggere ulteriormente voi stessi o gli altri, potete continuare a seguire i principi di base elencati alla pagina «Così ci proteggiamo» e sottoporvi al test a spese vostre. Se siete persone particolarmente a rischio, contattate il vostro medico specialista. Qualora vi foste infettati con il coronavirus, ciò consente di valutare un trattamento precoce della COVID-19 con un medicamento antivirale.
Ulteriori informazioni sono disponibili alla pagina «Proteggersi dall’influenza».
Dove ci si può sottoporre al test?
Potete continuare a sottoporvi al test a spese vostre. Informazioni sulle offerte di test sono reperibili sulle pagine web cantonali.
Restituzione delle spese per i test COVID-19
Sussiste il sospetto che alcuni fornitori di prestazioni non abbiano fatturato correttamente le spese per i test COVID-19 eseguiti, ovvero abbiano fatturato spese per test mai eseguiti.
La base legale relativa all’assunzione delle spese per i test COVID-19 è contenuta all’articolo 3 capoverso 6 della legge federale sulle basi legali delle ordinanze del Consiglio federale volte a far fronte all’epidemia di COVID-19 (RS 818.102; legge COVID-19). La Confederazione promuove lo svolgimento dei test COVID-19 e assume le spese non coperte da un’assicurazione sociale.
Procedura a livello di assicuratori
Se secondo l’articolo 26a capoversi 1 e 3 lettera a dell’ordinanza 3 COVID-19, il debitore della rimunerazione delle prestazioni è l’assicuratore, i fornitori di prestazioni inviano all’assicuratore competente la fattura per le prestazioni secondo l’allegato 6 dell’ordinanza 3 COVID-19 per persona testata di volta in volta o trimestralmente. Gli assicuratori controllano le fatture e verificano se il fornitore di prestazioni ha fatturato correttamente le prestazioni secondo l’allegato 6.
Se la prestazione è stata fatturata indebitamente (direttamente dal fornitore o da un terzo da lui incaricato), l’assicuratore può esigere la restituzione delle rimunerazioni già versate (art. 26b cpv. 6 ordinanza 3 COVID-19).
Annualmente, gli uffici esterni di revisione degli assicuratori esaminano le dichiarazioni e l’esistenza di opportuni controlli e fanno rapporto all’UFSP (art. 26b cpv. 4 ordinanza 3 COVID-19).
Procedura a livello di Amministrazione federale
La Confederazione rimborsa agli assicuratori le prestazioni da loro rimunerate a cadenza trimestrale (art. 26b cpv. 5 ordinanza 3 COVID-19). Se la prestazione è stata fatturata indebitamente dal fornitore di prestazioni, l’assicuratore può esigere la restituzione delle rimunerazioni già versate. Con il pagamento della prestazione da parte della Confederazione, un eventuale diritto alla restituzione passa alla Confederazione (art. 26b cpv. 6 ordinanza 3 COVID-19).
In caso di sospetta fatturazione indebita delle spese per i test, la Confederazione può esigere la restituzione delle spese pagate. Inoltre, c’è la possibilità di avviare un’azione penale.
Quali tipi di test ci sono?
L’offerta e la disponibilità di diversi test sono in continua evoluzione. Di seguito trovate una panoramica delle diverse tipologie di test.
Test PCR singoli
Un test PCR singolo positivo indica che siete infetti dal coronavirus. I test PCR possono essere effettuati mediante tampone faringeo o nasofaringeo o sulla base di un campione di saliva. Il risultato è di norma disponibile entro 12-24 ore. I tamponi sono effettuati da medici, ospedali e centri di test e i campioni prelevati sono analizzati in laboratori autorizzati.
Test PCR aggregato
Nei test PCR aggregati i campioni salivari di più persone vengono aggregati in un campione misto, che viene poi analizzato dal laboratorio. Se il risultato del campione misto o aggregato è positivo, successivamente devono essere analizzati nuovamente campioni singoli per individuare la persona infetta. A tale scopo viene effettuato un test PCR individuale o un test antigenico rapido.
Test antigenico rapido per uso professionale
I test antigenici rapidi forniscono un risultato nell’arco di 15-20 minuti. Come i test PCR, indicano se si è stati infettati dal coronavirus. Il test viene effettuato mediante tampone nasofaringeo. Non può avvenire mediante prelievo salivare.
Test antigenico autodiagnostico
Con questo test potrete effettuare autonomamente il test del coronavirus, prelevando voi stessi il campione mediante tampone nasale e leggendo il risultato che riceverete nell’arco di 15-20 minuti. Per l’esecuzione del test leggete le istruzioni per l’uso che vi sono accluse. I test autodiagnostici permettono di stabilire se siete contagiosi al momento del test.
Attenzione: i test autodiagnostici forniscono un risultato meno attendibile dei test PCR o di quelli antigenici rapidi. È quindi possibile che siate infetti dal coronavirus e che lo trasmettiate malgrado un risultato negativo. Potete quindi continuare a fare riferimento ai principi di base pubblicati sulla pagina Così ci proteggiamo.
Il seguente video mostra come funziona il test autodiagnostico. Si tratta di un esempio; l’importante è che seguiate sempre le istruzioni per l’uso del rispettivo fabbricante.
Test sierologico
I test sierologici rilevano la presenza nel sangue di determinati anticorpi, nel caso specifico quelli prodotti contro il coronavirus. La presenza di propri anticorpi indica che la persona è già entrata in contatto con il virus o è stata vaccinata. I test sierologici sono molto utili per gli studi sulla popolazione, per esempio per osservare l’immunizzazione della popolazione.
Attualmente un test anticorpale positivo consente di stabilire se una persona è guarita o dispone di anticorpi, ma non a quando risale l’infezione.
L’emissione di certificati COVID rimane gratuita.
Al momento un test anticorpale non fornisce indicazioni sull’evoluzione nel tempo della protezione immunitaria.
Domande frequenti (FAQ)
Ultima modifica 24.02.2023