Il sole è la principale fonte di radiazioni ultraviolette e infrarosse naturali.
Le radiazioni solari possono essere classificate in tre gruppi principali:
- raggi ultravioletti (UV)
- raggi visibili (luce)
- raggi infrarossi
Raggi ultravioletti (UV)
Lunghezza d’onda tra 100-400 nanometri (nm); invisibili, impercettibili.
Il 4 per cento della radiazione solare è costituito dai raggi UV. Essi possono danneggiare le cellule – senza produrre una sensazione di calore percepibile – e provocare in breve tempo scottature sulla pelle e lesioni oculari.
A lungo termine, un’eccessiva esposizione al sole provoca l’invecchiamento precoce della pelle, un rischio maggiore di cancro della pelle (melanoma) o la cataratta.
Esistono tre tipi di raggi UV:
- UV A (320-400 nm): 95 % dei raggi UV che
colpiscono la superficie terrestre. - UV B (280-320 nm): 5 % dei raggi UV che
colpiscono la superficie terrestre. Causano scottature con una velocità quasi
1000 volte superiore. - UV C (100-280 nm): sono assorbiti dall’atmosfera e non raggiungono la superficie
terrestre.
Raggi visibili (luce)
400-800 nm; visibili, impercettibili.
Il 52 per cento della radiazione solare è costituito dai raggi visibili. Ci permettono di distinguere forme e colori.
Raggi infrarossi
800 - 1400 nm; invisibili, percettibili.
Il 44 per cento della radiazione solare è costituito dai raggi infrarossi, percepiti sotto forma di calore.
Variazioni dell’intensità della radiazione UV
L’intensità della radiazione UV misurata a livello del suolo dipende da diversi fattori:
Ora del giorno: tra le 11 e le 15 i raggi raggiungono la massima intensità
Nuvolosità
I raggi UV raggiungono la superficie terrestre anche con il cielo coperto. Spesso ne sottovalutiamo il pericolo, dato che la temperatura (raggi infrarossi) e la luce visibile diminuiscono significativamente. Tuttavia, le nuvole attenuano solo marginalmente la radiazione UV. Una leggera copertura nuvolosa alta riduce la radiazione UV che arriva sulla terra soltanto del 5 - 10 per cento. Una copertura nuvolosa spessa a media altezza riduce l’intensità dei raggi UV del 30 – 70 per cento.
Altitudine
Maggiore è l’altitudine, più forte è la radiazione UV.
In montagna l’atmosfera è più rarefatta. I raggi UV sono quindi filtrati meno e l’intensità della radiazione aumenta in parallelo al rischio di scottature. Vale quindi la seguente regola generale: maggiore è l’altitudine, più forte è la radiazione UV. L’indice UV aumenta di circa il 10 per cento ogni 1000 metri.
Latitudine
Più un Paese è vicino all’equatore, maggiore è il carico di UV.
Più il percorso dei raggi UV attraverso l'atmosfera è breve, più aumenta la loro intensità (al Polo Nord e al Polo Sud è 1000 volte inferiore che all’equatore). Questo spiega anche come mai il solstizio d’estate sia il momento in cui se ne registra l’intensità maggiore. In caso di vacanze e viaggi, occorre tenere presente che più un Paese si trova vicino all’equatore, maggiore è il carico di UV.
Riverbero
Sulla neve è di circa il 40 – 90 per cento, sull’acqua o nelle sue vicinanze del 10 – 30 per cento e sulla sabbia del 5 – 25 per cento.
Atmosfera e strato d’ozono
Più basso è il sole all’orizzonte e più spesso è lo strato di ozono, minore è il carico di UV.
L’atmosfera e lo strato d’ozono fungono da schermo protettivo contro i raggi solari più pericolosi, assorbendo non solo i raggi UV-C, ma filtrando anche la maggior parte dei raggi UV-B. Più è spesso lo strato d’ozono, maggiore è l’attenuazione della radiazione UV. Se lo strato d’ozono si assottiglia dell’1 per cento, l’intensità della radiazione UV-B al suolo aumenta del 2 per cento. In linea di massima, quanto più basso è il sole all’orizzonte (mattina e sera), maggiore è il tempo necessario affinché i raggi UV attraversino l’atmosfera e lo strato d’ozono e più debole è l’intensità della radiazione UV sulla superficie terrestre. Viceversa, quando il sole è alto nel cielo, il percorso dei raggi UV attraverso l’atmosfera e lo strato d’ozono è breve e, di conseguenza, la radiazione UV è forte.
Aerosol (particelle sospese nell‘aria)
P. es. inquinanti atmosferici che possono diffondere i raggi UV e ridurne così l’intensità.
Ultima modifica 08.07.2024
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