Le persone professionalmente esposte a radiazioni devono essere protette in maniera affidabile dalle radiazioni ionizzanti. Per questo motivo, occorre sorvegliare individualmente la dose di radiazione assorbita.
Esposizione professionale a radiazioni
La definizione dell’ORaP vigente è stata estesa per proteggere anche le persone esposte a radiazione naturale (NORM, radon o navigazione aerea). Ad eccezione del personale di volo, le persone che so-no esposte a radiazione cosmica non sono considerate persone professionalmente esposte.
Responsabilità del datore di lavoro
La responsabilità delle persone professionalmente esposte a radiazioni ricade sul titolare della licenza d’esercizio (nella maggior parte dei casi, il datore di lavoro), il quale individua le persone che nell’azienda vanno considerate tali e le informa sulla loro particolare situazione. Assicura loro una formazione e un aggiornamento in radioprotezione corrispondenti alla loro attività e responsabilità. Il titolare della licenza deve provvedere affinché l’esposizione di tutte le persone professionalmente esposte a radiazioni impiegate nella sua azienda venga accertata, individualmente e a intervalli mensili, da servizi di dosimetria individuale omologati, assumendosene i costi. È tenuto inoltre a informare le persone interessate sui risultati della dosimetria.
Diritto della persona professionalmente esposta a radiazioni
Una persona professionalmente esposta a radiazioni ha il diritto di portare un dosimetro. La dosimetria, di conseguenza, non dovrebbe essere intesa come un organo di controllo delle autorità di sorveglianza, ma come uno strumento di controllo individuale. La persona riceve in questo modo informazioni sulle dosi mensili assorbite e ha la certezza di non essere stata esposta a radiazioni a propria insaputa.
Dosimetria
Per dosimetria si intende la misurazione della radiazione rilevante per la valutazione dei rischi da radiazioni. Le misurazioni sono eseguite, per esempio, per mezzo di dosimetri per l’intero corpo o dosimetri per le estremità.
Per le persone professionalmente esposte a radiazioni, l’esposizione a radiazioni deve essere accertata individualmente in conformità all’ordinanza sulla dosimetria. In questo caso, si parla di dosimetria individuale. Nella dosimetria individuale si distingue tra dose dovuta ad irradiazione esterna e a irradiazione interna:
Dose dovuta ad irradiazione esterna:
È dovuta ad apparecchi quali gli impianti a raggi X o i tomografi computerizzati, oppure a sorgenti radioattive sigillate e non sigillate. Un dosimetro misura la radiazione riscontrata sulla superficie del corpo.
Dose dovuta ad irradiazione interna:
È possibile che il corpo assorba nuclidi radioattivi per ingestione, inalazione o per via cutanea. In questo caso si parla di incorporazione. La misura dell’attività accumulata nell’organismo si effettua mediante un rivelatore tiroideo o un contatore per l'intero corpo, mentre l’attività escreta dall’organismo è misurata dalle feci e/o dall’urina.
Il dosimetro è uno strumento di misura usato per determinare la dose di radiazione. Nel caso della dosimetria individuale, viene portato sul corpo.
L’UFSP gestisce il registro centrale delle dosi (RCD), nel quale sono registrati dal 1989 i risultati della dosimetria di tutte le persone professionalmente esposte a radiazioni.
- Il registro ha per scopo di registrare la dose accertata nel corso di tutta l'attività di una persona professionalmente esposta a radiazioni al fine di chiarire, su questa base, possibili pretese assicurative.
- Sulla base dell’RCD viene realizzata annualmente una statistica pubblicata nel Jahresbericht Dosimetrie (rapporto annuale sulla dosimetria, non disponibile in italiano) delle autorità di sorveglianza.
Ultima modifica 03.10.2024
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