I medicamenti psicoattivi alleviano malattie e disturbi. Se utilizzati erroneamente possono tuttavia provocare effetti collaterali indeside-rati e pericolosi, oltre che creare dipendenza. L’UFSP sorveglia per-tanto l’andamento del consumo di questi farmaci.
I medicamenti psicoattivi influenzano i processi cognitivi e le percezioni individuali e possono esercitare un’azione sia calmante che stimolante. Negli ultimi anni l’assunzione di forti antidolorifici e di sonniferi e tranquillanti è aumentata continuamente.
Nella categoria dei medicamenti psicoattivi con un potenziale di dipendenza rientrano tra gli altri:
- gli antidolorifici oppioidi,
- i sonniferi e i tranquillanti (benzodiazepine, barbiturici, medicamenti Z),
- gli antitussivi oppioidi (in particolare codeina e destrometorfano),
- gli stimolanti (ad es. ritalina) e
- i narcotici e i gas (ad es. chetamina e Gamma-idrossibutirrato GHB).
Anche altri medicamenti e sostanze come anabolizzanti, antidepressivi o inibitori dell’appetito possono essere utilizzati in modo improprio. Il rischio di sviluppare una dipendenza varia tuttavia a seconda di fattori individuali come la costituzione, l’ambiente, la predisposizione genetica e la modalità di consumo.
L’OMS classifica la dipendenza da sostanze psicoattive tra le malattie. I principali sintomi di una dipendenza sono:
- il forte desiderio o l’impulso irrefrenabile di consumare tale sostanza,
- la ridotta capacità di controllarne il consumo,
- i sintomi fisici di astinenza (ad es. ansia, mal di testa, difficoltà di concentrazione, capogiri),
- la trascuratezza di altri interessi,
- l’aumento del dosaggio o il proseguimento del consumo nonostante le conseguenze dannose.
Si parla di comportamenti a rischio se si abusa di un medicamento o se lo si assume in modo errato o dannoso, e più precisamente se il medicamento è assunto:
- senza necessità dal profilo medico,
- in dosi superiori a quelle prescritte,
- per una durata superiore a quella prescritta,
- per motivi diversi da quelli prescritti,
- in modo diverso da quello prescritto (ad es. fumato, inalato).
Un comportamento a rischio può tramutarsi in dipendenza.
La maggior parte dei medicamenti psicoattivi soggiace all’obbligo di prescrizione medica o alla legge sugli stupefacenti. Una dipendenza da farmaci può evolvere in modo strisciante a partire da una terapia iniziata in modo adeguato sotto controllo medico. Di solito chi la sviluppa non cerca lo «sballo» ma semplicemente il benessere quotidiano. Per questa ragione i diretti interessati e il loro ambiente sociale tardano molto a rendersi conto del problema. Sono particolarmente a rischio le persone anziane e i pazienti affetti da dolori cronici. Si osserva inoltre che le donne consumano medi-camenti psicoattivi più spesso degli uomini.
Questa tipologia di farmaci è utilizzata per combattere sintomi sgradevoli come dolori, disturbi del sonno e paure, ma viene assunta anche per aumentare le prestazioni mentali e fisiche. Peraltro gli analgesici oppioidi hanno anche un lieve effetto euforizzante. Una dipendenza da farmaci è tutt’altro che facile da diagnosticare. Infatti, i sintomi dell’astinenza che compaiono alla sospensione del medicamento vengono spesso confusi con la ricomparsa del disturbo iniziale.
Se è diagnosticata una dipendenza da farmaci si consiglia di effettuare una cura di disintossicazione, che può essere sia ambulatoriale che stazionaria. Una brusca sospensione del medicamento può provocare gravi crisi di astinenza con pesanti conseguenze sul piano fisico e psicologico, per cui è preferibile farsi seguire da professionisti. Il dosaggio dei farmaci va infatti ridotto progressivamente, in modo da contenere il più possibile i sintomi dell’astinenza.
Contrariamente a sostanze come l’alcol, gli stupefacenti e il tabacco, i medicamenti psicoattivi hanno lo scopo di alleviare determinati problemi di salute. Non è quindi facile prevenirne l’abuso. Il personale medico svolge un ruolo molto importante nel quadro della prevenzione e della diagnosi precoce delle dipendenze da questi farmaci: sono infatti i medici che li prescrivono e che sono a diretto contatto con i pazienti. Ed è fondamentale che nel prescriverli applichino le quattro regole seguenti:
- indicazioni chiare,
- basso dosaggio,
- breve periodo di assunzione e
- nessuna interruzione brusca.
Vanno inoltre presi in considerazione trattamenti alternativi come le terapie psicologiche o comportamentali.
Spesso, nella dispensazione e nella somministrazione dei medicamenti sono coinvolti anche i farmacisti e il personale di Spitex o delle case di cura. Essi dispongono delle conoscenze necessarie a riconoscere i sintomi e intervenire tempestivamente. Esistono inoltre vari servizi di consulenza e prevenzione in materia di dipendenze che forniscono informazioni e documentazione in tal senso e svolgono attività di sensibilizzazione destinate alla popolazione e ai professionisti.
È fondamentale che chi sviluppa una dipendenza chieda aiuto a professionisti. Un primo importante interlocutore è il medico di famiglia. Esistono poi consultori locali specializzati nei problemi legati alle dipendenze e gruppi di autoaiuto che possono offrire un valido sostegno. Per vedere gli indirizzi cliccare qui: Suchtindex.ch
Un’altra opzione è costituita da siti Internet che offrono aiuto online, come Safe-Zone che permette di contattare in modo anonimo personale specializzato in materia di dipendenze.
Sistema di monitoraggio & piattaforma di scambio e d'informazione
Documenti
Panoramica del consumo problematico di medicinali psicoattivi (PDF, 590 kB, 21.08.2019)in tedesco, riassunto in francese
Eliane Kraft, Simon Iseli, Sarah Werner
Ecoplan, 2019
Link
Legislazione
Ultima modifica 16.01.2024
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