Per mantenere minima l’esposizione alle radiazioni dei pazienti non conta solo ridurre la dose di radiazioni applicata. Ancora più importante è eseguire soltanto gli esami che sono giustificati. La giustificazione è uno dei principi fondamentali della radioprotezione.
Il vostro medico ha già posto la diagnosi. Ciò nonostante è ancora necessario un esame radiologico?
Normalmente lo è solo se il risultato dell’esame potrebbe cambiare la diagnosi o avere conseguenze sul trattamento. Se l’esame clinico e gli eventuali risultati di laboratorio hanno fornito informazioni sufficienti, un esame radiologico può essere superfluo. Rinunciando a eseguirlo si possono risparmiare costi e un’inutile esposizione del paziente alle radiazioni.
Il vostro medico vorrebbe prescrivervi un esame radiologico. Poco tempo fa avete già fatto un esame simile.
Può darsi che sia stato prescritto e/o eseguito da un altro medico. In questo caso, dapprima devono essere esaminate le immagini e i referti dell’esame già esistenti. I dati disponibili sono sufficienti per rispondere al quesito clinico attuale? Se sì, la diagnosi può essere posta più rapidamente e in questo caso la ripetizione dell’esame non è giustificata. Di nuovo, si possono risparmiare costi e un’inutile esposizione del paziente alle radiazioni.
Qual è l’esame indicato per voi?
Una radiografia, un’ecografia, una tomografia computerizzata (TC) o una risonanza magnetica? Oppure un esame di medicina nucleare? Ognuna di queste tecniche presenta vantaggi e rischi. Quella più appropriata va scelta sulla base dell’indicazione in ogni singolo caso. Non sempre la TC è la soluzione migliore. Se è necessario distinguere muscoli, tendini e nervi nell’immagine, è più utile una risonanza magnetica, a meno che non sia controindicata. Per altri quesiti clinici può essere più indicata un’ecografia.
L’importante è che siano disponibili tutti i dati clinici essenziali per determinare la tecnica di esame più appropriata. I medici possono ricorrere a strumenti di orientamento e sistemi di supporto alle decisioni cliniche (CDSS) che li aiutano a scegliere la tecnica corretta. In caso di dubbio possono anche chiedere consiglio agli specialisti in radiologia o in medicina nucleare. In ogni caso, deve essere scelto l’esame più adatto al quesito clinico e alla situazione individuale, per evitare esposizioni ingiustificate alle radiazioni ed esami inutili.
Siete incinte e avete bisogno di un esame radiologico?
Se è possibile dal punto di vista medico, si cerca di rimandare l’esecuzione dell’esame a dopo la fine della gravidanza. Negli altri casi, il medico può considerare di rimandare l’esame a un momento in cui gli effetti dell’esposizione alle radiazioni sono meno rischiosi per il nascituro, per esempio quando si sono già concluse importanti fasi di sviluppo di alcuni organi.
Ovviamente, in casi urgenti possono essere eseguiti esami radiologici anche nelle donne incinte. In una simile situazione gli specialisti fanno tutto il possibile per mantenere al minimo l’esposizione alle radiazioni – e quindi un possibile rischio – per il nascituro. In questo contesto è importante che tutte le persone coinvolte sappiano della (possibile) presenza di una gravidanza. Per sicurezza, quindi, in caso di dubbio è meglio avvertirle una volta di più che una volta di meno.
È previsto un esame radiologico di vostro figlio?
Per ogni esame radiologico, il beneficio deve superare il rischio legato alle radiazioni. Nei bambini questo aspetto assume ancora maggior importanza. I bambini sono considerati più sensibili alle radiazioni poiché i loro organi sono ancora in fase di sviluppo e hanno un’aspettativa di vita più lunga rispetto agli adulti.
Di norma si applicano raccomandazioni concepite appositamente per i bambini. Per esempio si verifica se ci possa essere un altro esame che non utilizza radiazioni ionizzanti in grado di rispondere al quesito clinico. In tal caso l’impiego di radiazioni ionizzanti diventa inutile e va evitato.
I genitori devono discutere in ogni caso con lo specialista responsabile se e in che misura l’esame previsto sia utile all’assistenza sanitaria del figlio. Il colloquio deve assolutamente avvenire prima dell’esame.
Ultima modifica 17.01.2024
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