Berna, 18.11.2024 – Il monitoraggio dell’uso degli antibiotici e dello sviluppo di resistenze costituisce uno strumento chiave della Strategia svizzera contro le resistenze agli antibiotici (StAR). L’attuale rapporto di ricerca fa il punto della situazione in Svizzera.
Swiss Antibiotic Resistance Report 2024
Per resistenza agli antibiotici s’intende l’insensibilità oppure l’attenuazione della sensibilità dei batteri nei confronti di un antibiotico. I batteri resistenti possono rendere più difficili i trattamenti delle infezioni o addirittura renderli impossibili. La Svizzera, insieme alla comunità internazionale, è chiamata a prevenire la comparsa di nuove resistenze e a limitarne la trasmissione e la diffusione.
Per questo motivo, nel 2015 è stata avviata la Strategia svizzera contro le resistenze agli antibiotici (StAR), con lo scopo di promuovere l’uso responsabile degli antibiotici e di contenere la diffusione di resistenze. Il nuovo «Piano d’azione One Health 2024–2027 della StAR» permetterà di intensificare gli sforzi in tal senso.
Il monitoraggio dell’uso di antibiotici e delle resistenze nell’essere umano, negli animali da reddito e da compagnia nonché nell’ambiente costituisce una parte importante della strategia e del piano d’azione. Ogni due anni, la situazione generale e gli sviluppi dell’uso e delle resistenze vengono riassunti nel rapporto «Swiss Antibiotic Resistance Report» (SARR), la cui ultima versione presenta i risultati più recenti.
Progressi e potenziale di ottimizzazione nella prassi di prescrizione
Nella medicina umana, dopo la pandemia di COVID-19 l’uso di antibiotici è nel complesso aumentato, ritornando a un livello simile a quello del 2019. Per quanto riguarda le prescrizioni da parte dei medici di famiglia, nel 20 per cento dei casi non sono state seguite le linee guide nazionali per la scelta della classe di antibiotici. Inoltre, l’uso di antibiotici nella Svizzera latina è tuttora nettamente più elevato rispetto a quello della Svizzera tedesca. Questi due elementi indicano un potenziale di ottimizzazione nella prassi di prescrizione.
Nella medicina veterinaria, i dati attuali mostrano che l’uso di antibiotici sta diminuendo nel complesso e che per tutte le specie animali le linee guida sulle terapie vengono seguite correttamente e vengono utilizzate le giuste classi di antibiotici. Tra gli animali da reddito, quelli trattati più frequentemente con antibiotici sono i bovini, seguiti da volatili, piccoli ruminanti (pecore e capre) e suini.
Situazione relativa alle resistenze in esseri umani e animali
Nella medicina umana, per il momento i tassi di resistenza si sono stabilizzati. Dall’inizio delle misurazioni nel 2005, questi tassi sono aumentati notevolmente per alcuni agenti patogeni, mentre sono rimasti stabili o sono diminuiti per altri.
Nel complesso, la Svizzera continua ad essere meno colpita da infezioni causate da batteri resistenti rispetto ad altri Paesi europei, come Francia e Italia. Tuttavia, secondo le stime in Svizzera circa 300 persone muoiono ogni anno a causa di infezioni da agenti patogeni resistenti.
Nell’ambito veterinario, oltre a campioni di animali malati vengono analizzati anche campioni di carne del commercio al dettaglio e campioni di tessuto da animali da macello sani.
- Per quanto riguarda i batteri E. coli provenienti dall’intestino degli animali da macello, che sono resistenti a cefalosporine e spesso anche ad altri antibiotici (la cosiddetta multiresistenza), nei polli da ingrasso si registra un netto calo dei tassi di resistenza negli ultimi anni.
- In maiali e bovini da ingrasso, invece, i tassi sono rimasti invariati o sono parzialmente aumentati.
- Nel caso della carne di pollo nel commercio al dettaglio, si osserva un calo evidente dei tassi di resistenza a questi agenti patogeni a partire dal 2014, soprattutto nella carne di pollo proveniente dalla Svizzera.
Riduzione dell’impatto degli antibiotici sull’ambiente grazie al potenziamento degli impianti di depurazione
Gli antibiotici assunti da persone e animali vengono in parte espulsi e arrivano così nelle acque di scarico, nei corsi d’acqua e nel suolo. Attualmente, circa il 15 per cento delle acque di scarico svizzere viene sottoposto a un'ulteriore fase di depurazione per ridurre al minimo la concentrazione di antibiotici: entro il 2040, questa quota salirà al 70 per cento. In base alle conoscenze attuali, è improbabile che le concentrazioni di antibiotici misurate promuovano direttamente lo sviluppo di resistenze.
Restano necessari sforzi nella lotta alle resistenze agli antibiotici
Nonostante i progressi sopra menzionati, le resistenze agli antibiotici rimangono una sfida. Il «Piano d’azione One Health 2024–2027 della StAR», avviato nel giugno 2024, permetterà di rafforzare le misure già attuate, concretizzare gli obiettivi e definire le priorità per gli anni successivi.
In tale contesto, il monitoraggio dell’uso di antibiotici e dello sviluppo di resistenze resta uno strumento centrale per attuare la StAR e quindi per tutti gli uffici federali coinvolti: UFSP, Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV), Ufficio federale dell'agricoltura (UFAG) e Ufficio federale dell'ambiente (UFAM).
Impegno internazionale e iniziative nazionali nel campo della resistenza agli antibiotici
La World AMR Awareness Week (WAAW), che si terrà quest’anno dal 18 al 24 novembre, richiama l’attenzione sulla minaccia rappresentata dalle resistenze agli antimicrobici (AMR). L’obiettivo della WAAW è quello di sensibilizzare gli specialisti e la popolazione sull’uso responsabile degli antibiotici, in modo da contenere lo sviluppo di resistenze. Gli eventi e le campagne di sensibilizzazione mirano ad aumentare la consapevolezza sulla necessità di intervento e a motivare le persone ad adottare misure concrete.
Anche in Svizzera diversi attori organizzano dibattiti, corsi di perfezionamento, visite aziendali o stand informativi. Nell’ambito di un webinar, ad esempio, verranno presentati i risultati del rapporto Swiss Antibiotic Resistance Report (SARR) 2024 e saranno discusse le attuali sfide legate alle resistenze agli antibiotici.
Ultima modifica 18.11.2024
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