COVID-19: rimunerazione delle vaccinazioni e cessione di dosi di vaccino nel 2023

Berna, 16.12.2022 - Le vaccinazioni anti-COVID-19 saranno gratuite per la popolazione anche nel 2023. Nella seduta del 16.12.2022 il Consiglio federale ha prorogato e parzialmente adeguato le corrispondenti disposizioni dell’ordinanza sulle epidemie per la rimunerazione delle vaccinazioni anti-COVID-19 fino alla fine del 2023. Ha inoltre deciso di cedere a Paesi terzi i vaccini anti-COVID-19 eventualmente non utilizzati in Svizzera anche nel 2023.

Le vaccinazioni sono un elemento essenziale della lotta alla pandemia di COVID-19 e offrono una buona protezione dai decorsi gravi e dalle ospedalizzazioni. Anche l’anno prossimo, quindi, i costi delle vaccinazioni anti-COVID-19 raccomandate saranno assunti dalla Confederazione, sempre che non siano già coperti dall’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie (AOMS). Ciò riguarda in particolare le vaccinazioni somministrate nelle farmacie.


Le disposizioni dell’ordinanza sulle epidemie in materia di rimunerazione sono prorogate e parzialmente adeguate fino alla fine del 2023. Continueranno a essere rimunerate le vaccinazioni delle persone che hanno il loro domicilio in Svizzera ma non sono soggette all’AOMS e quelle dei frontalieri. Resta così garantito l’accesso gratuito per la popolazione in Svizzera alle vaccinazioni raccomandate. L’ordinanza entra in vigore il 1° gennaio 2023 e ha effetto sino al 31 dicembre 2023.


Inoltre il Consiglio federale ha approvato la proroga a partire dal 1° gennaio 2023 della convenzione tariffale che disciplina gli importi forfettari per le vaccinazioni anti COVID 19 per le persone soggette all’AOMS. Gli importi rimangono invariati rispetto al 2022.

Cessione di vaccini anti-COVID-19 nel 2023

Già nel febbraio 2022 il Consiglio federale aveva stabilito la strategia fondamentale per la cessione di dosi di vaccino inutilizzate ad altri Stati. Questa strategia continua a essere opportuna e sarà applicata anche nel 2023. Nel 2023 potrà essere rivenduto o ceduto un massimo di 13 milioni di dosi eventualmente non utilizzate in Svizzera.


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