Acquisto di maschere di protezione: il Consiglio federale elogia l’impiego della Farmacia dell’esercito

(Ultima modifica 04.10.2022)

Berna, 20.05.2022 - La Farmacia dell’esercito ha adempiuto il compito di acquistare un numero sufficiente di maschere di protezione durante la pandemia di COVID-19 nonostante la pressione elevata e le condizioni difficili. Questo è quanto affermato dal Consiglio federale nel suo parere in merito a un rapporto Commissione della gestione del Consiglio nazionale, adottata nella sua seduta del 18 maggio 2022. Il Consiglio federale presterà particolare attenzione all’analisi della crisi e agli insegnamenti da trarre. Verificherà inoltre se un organismo accreditato al controllo della qualità delle maschere di protezione medica sarebbe appropriato ed economico.

Nella primavera 2020, poco dopo l’inizio della pandemia di COVID-19 in Svizzera, è emerso che le scorte di maschere di protezione erano scarse. Il Consiglio federale ha quindi incaricato la Farmacia dell’esercito di acquistare al più presto grandi quantità di maschere di protezione. L’obiettivo era quello di garantire sempre l’approvvigionamento della sanità pubblica. Il Consiglio federale condivide la valutazione della CdG-N, che il DDPS e in particolare la Farmacia dell’esercito, ha adempiuto questo compito, dimostrando grande impegno nonostante la pressione elevata e le condizioni difficili. È comprensibile che si siano verificati errori anche nelle condizioni rese più difficili dalla pandemia. Tutte le parti interessate, in particolare il DDPS, ne sono consapevoli. Di conseguenza, si presterà particolare attenzione all’elaborazione della crisi dovuta al coronavirus e agli insegnamenti da trarre. 

Acquisti in una situazione particolare

Il Consiglio federale non condivide tuttavia integralmente le ulteriori valutazioni e conclusioni della CdG-N, che non tengono sufficientemente conto della situazione particolare della pandemia di COVID-19. Il Consiglio federale constata in particolare che:

• il Consiglio federale ritiene corretta l’assegnazione alla Farmacia dell’esercito di questo nuovo e oneroso compito. Anche l’incarico di un altro servizio d’acquisto avrebbe posto queste stesse sfide. Per quanto riguarda l’acquisto di medicamenti tale servizio d’acquisto avrebbe dovuto inoltre ricorrere all'autorizzazione di commercio all’ingrosso della Farmacia dell’esercito per l’espletamento degli acquisti. La ripartizione dei mandati d’acquisto avrebbe comportato una complessa ripartizione delle competenze, con presunti doppioni e ritardi negli acquisti. Proprio all’inizio della crisi, la rapidità delle scelte è stata un fattore determinante per il successo.

• All’inizio della crisi, in effetti, ci si è concentrati quasi esclusivamente sull’acquisto di maschere di protezione e meno sui controlli della qualità. In quel momento la priorità assoluta era che la sanità pubblica disponesse di un numero sufficiente di maschere. A partire da aprile 2020 sono già state istituite strutture per controlli della qualità esaustivi e approfonditi. Le forniture difettose sono state quindi individuate tempestivamente e successivamente rinviate o ritirate.

Va inoltre tenuto conto del fatto che la Svizzera non dispone di un organo accreditato al controllo della qualità delle maschere di protezione medica. Per questo motivo il Consiglio federale è disposto a verificare se la creazione di un simile organo sarebbe opportuna ed economica. In tal modo accetta anche le raccomandazioni della CdG-N. Il Consiglio federale ha incaricato il Dipartimento federale dell’interno (DFI), congiuntamente con il DDPS, di sottoporgli entro la fine del 2022 i risultati di tale verifica ed eventuali richieste.

• Il Consiglio federale si rammarica che la CdG-N abbia ritenuto difficile acquisire informazioni. A tale proposito constata tuttavia che, dall'inizio della pandemia di COVID-19, il DDPS ha comunicato nella maniera più trasparente possibile. Tuttavia, era anche importante non mettere a repentaglio gli affari in corso con un’informazione troppo precoce. In particolare all’inizio della crisi, ma anche in seguito, non è stato possibile fornire dettagli sugli acquisti e sulle condizioni finanziarie per non influenzare il mercato, all’epoca estremamente volatile in questa difficile situazione e non mettere in pericolo gli acquisti per la sanità pubblica svizzera. Ciononostante, il DDPS e l’esercito hanno fornito informazioni in merito agli acquisti in vari modi e in modo continuativo e sono sempre stati a disposizione delle commissioni parlamentari.

Correzione (4 ottobre 2022): nella risposta al numero 2.1.1 è stata cancellata la frase seguente: «Il Consiglio federale constata inoltre che due persone hanno presentato una denuncia penale contro persone responsabili dell’acquisto di mascherine, ma i ministeri pubblici competenti non hanno accolto tali denunce». Non è noto se e, in caso affermativo, da chi e contro chi siano stati aperti procedimenti penali. Le relative informazioni da parte del Ministero pubblico della Confederazione, dell’Ufficio dell’uditore in capo o dei ministeri pubblici cantonali non sono disponibili. Inoltre nella procedura penale militare non esiste un «non luogo a procedere». Per questo motivo nella sua seduta del 30 settembre il Consiglio federale ha apportato questa rettifica alla sua risposta e ne ha informato la CdG-N.


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