Resistenze agli antibiotici: malgrado i progressi sono necessari ulteriori sforzi

Berna, 18.11.2024 - Il nuovo rapporto «Swiss Antibiotic Resistance Report 2024» (SARR 2024) mostra che l’uso di antibiotici continua a diminuire, in particolare nella medicina veterinaria, ma allo stesso tempo sottolinea anche la necessità di intervenire ulteriormente sull’uso corretto di antibiotici e sulla lotta alle resistenze. Il monitoraggio dell’uso di antibiotici e dello sviluppo di resistenze nell’essere umano, negli animali da reddito e da compagnia nonché nell’ambiente costituisce uno strumento centrale per attuare la Strategia svizzera contro le resistenze agli antibiotici (StAR), promossa dagli uffici federali della sanità pubblica (UFSP), della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV), dell'agricoltura (UFAG) e dell’ambiente (UFAM).

Gli antibiotici devono essere usati nel modo più mirato e parsimonioso possibile per ridurre al minimo lo sviluppo di resistenze e garantire l’efficacia di questi importanti medicamenti sul lungo termine. L’analisi sull’uso di antibiotici nella medicina veterinaria e in quella umana, con dati fino al 2023, mostra che l’uso dei cosiddetti antibiotici critici ha continuato a far registrare un’evoluzione positiva. Questi antibiotici hanno un elevato potenziale di sviluppo di resistenze e dovrebbero quindi essere usati solo per determinate infezioni. Dal 2014 si è osservata una riduzione generale del 26 per cento nella medicina umana e una diminuzione del 76 per cento nella medicina veterinaria per gli animali da reddito; anche per gli animali da compagnia il calo è stato significativo. La riduzione generale è riconducibile al fatto che i veterinari impiegano gli antibiotici in modo più consapevole e opportuno. In confronto ad altri Paesi europei, la Svizzera si colloca quindi in una posizione da buona a molto buona.

Potenziale di ottimizzazione nella prassi di prescrizione

Mentre l’uso di antibiotici diminuisce nel complesso nella medicina veterinaria, in quella umana è aumentato dopo la pandemia di COVID-19, ritornando a un livello simile a quello del 2019. Per quanto riguarda le prescrizioni da parte dei medici di famiglia, circa il 20 per cento riguarda classi di antibiotici non raccomandate dalle linee guida nazionali. Permangono inoltre differenze regionali: nella Svizzera tedesca vengono usati molti meno antibiotici rispetto alla Svizzera latina. Questo dimostra che c’è ancora potenziale di miglioramento nella prassi di prescrizione da parte dei medici.

Rispetto delle linee guida terapeutiche nella medicina veterinaria

Per quanto riguarda la medicina veterinaria, dal 2019 i veterinari registrano l’uso di antibiotici nel Sistema d’informazione sugli antibiotici nella medicina veterinaria (SI AMV). L’analisi di questi dati dimostra che per tutte le specie animali vengono usati principalmente gli antibiotici maggiormente raccomandati, così come prescritto dalle linee guida terapeutiche. Tra gli animali da reddito, quelli trattati più frequentemente con antibiotici sono i bovini, con 564 trattamenti ogni 1000 animali, seguiti da volatili, piccoli ruminanti (pecore e capre) e suini, con meno di 80 trattamenti ogni 1000 animali.

Attuale potenziamento degli impianti di depurazione

Circa il 15 per cento delle acque di scarico in Svizzera viene sottoposto a un’ulteriore fase di depurazione, per ridurre ancora di più l’immissione di antibiotici nei corsi d’acqua: entro il 2040 questa quota salirà al 70 per cento. In base alle conoscenze attuali, è improbabile che le concentrazioni di antibiotici misurate promuovano direttamente lo sviluppo di resistenze.

Monitoraggio multidisciplinare delle resistenze problematiche

La situazione relativa alle resistenze mostra sviluppi differenti in vari ambiti. Negli ultimi anni, tuttavia, i tassi di resistenza si sono nel complesso stabilizzati. Gli agenti patogeni problematici continuano a essere monitorati in maniera capillare, sia nella medicina umana che in quella veterinaria. A tale scopo vengono utilizzati anche metodi come il sequenziamento del genoma, al fine di comprendere meglio le vie di trasmissione. Per consolidare i progressi fatti nell’uso di antibiotici e nella lotta alle resistenze e per garantire la buona posizione di partenza della Svizzera nel lungo periodo, è cruciale che le autorità, gli esperti e le istituzioni continuino ad assumersi attivamente le proprie responsabilità.

Le tendenze emerse dal monitoraggio hanno influenzato in maniera significativa anche lo sviluppo del «Piano d’azione One Health 2024–2027 della StAR», avviato dal Consiglio federale questa estate. In tal modo la Confederazione rafforza le misure attuate con successo dal 2016 nel quadro della StAR e continua a perseguire l’approccio One-Health, in quanto esseri umani, animali, agricoltura e ambiente sono ugualmente colpiti dalle resistenze agli antibiotici.  

Creazione di ulteriori basi giuridiche

La revisione parziale della legge sulle epidemie, attualmente in corso, permetterà inoltre di creare le basi giuridiche necessarie per migliorare sul lungo termine il monitoraggio e la prevenzione delle resistenze agli antibiotici nonché le misure per contrastarle. La revisione prevede inoltre di promuovere lo sviluppo di nuovi antibiotici e la loro disponibilità in Svizzera.

Sondaggio tra la popolazione sul tema delle resistenze agli antibiotici

Il sondaggio rappresentativo, commissionato dall’Ufficio federale della sanità pubblica, completa il rapporto SARR 2024 offrendo indicazioni su conoscenze e atteggiamento della popolazione svizzera in fatto di antibiotici e sulle relative modalità di assunzione. Secondo i risultati del sondaggio, la popolazione ritiene che i medici svolgano un ruolo centrale nella diagnosi, nella prescrizione e nell’utilizzo corretto degli antibiotici, e rappresentino la fonte principale di informazioni sul tema delle resistenze.

Impegno internazionale e iniziative nazionali nel campo della resistenza agli antibiotici

La World AMR Awareness Week (WAAW), che si terrà quest’anno dal 18 al 24 novembre, richiama l’attenzione sulla minaccia rappresentata dalle resistenze agli antimicrobici (AMR). L’obiettivo della WAAW è quello di sensibilizzare gli specialisti e la popolazione sull’uso responsabile degli antibiotici, in modo da contenere lo sviluppo di resistenze. Gli eventi e le campagne di sensibilizzazione mirano ad aumentare la consapevolezza sulla necessità di intervento e a motivare le persone ad adottare misure concrete. L’impegno da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), dell’Organizzazione mondiale della sanità animale (OIE) e dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) e il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) vengono sostenuti anche dalla Svizzera. In tale contesto, diversi attori organizzano dibattiti, corsi di perfezionamento, visite aziendali o stand informativi (WAAW 2024). Nell’ambito di un webinar, alcuni esperti della StAR presenteranno alle persone interessate i risultati del rapporto Swiss Antibiotic Resistance Report 2024 e saranno discusse le attuali sfide legate alle resistenze agli antibiotici.

 


Indirizzo cui rivolgere domande

Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), Comunicazione, tel. 058 462 95 05, media@bag.admin.ch

Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV), Servizio stampa, tel. 058 463 78 98, media@blv.admin.ch

Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG),Comunicazione, tel. 058 461 14 41, media@blw.admin.ch

Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), Comunicazione, tel. 058 462 90 00, medien@bafu.admin.ch



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