Consiglio federale e Parlamento raccomandano di accettare la modifica della legge COVID-19

Berna, 27.09.2021 - Il 28 novembre 2021 gli aventi diritto di voto sono chiamati a esprimersi sulla legge COVID-19, che permette di sostenere finanziariamente le persone e le imprese colpite dalla pandemia. Il Parlamento l’ha adeguata a più riprese all’evoluzione della situazione epidemiologica, estendendo tra l’altro gli aiuti finanziari e creando le basi legali per il certificato COVID. Contro la modifica del 19 marzo 2021 è stato lanciato il referendum.

In seguito allo scoppio della pandemia di COVID-19, il Consiglio federale si è visto costretto ad agire rapidamente e ad adottare provvedimenti di ampia portata per proteggere le persone e le imprese. Inizialmente è ricorso in parte al diritto di necessità. Dal settembre del 2020, quando il Parlamento l’ha adottata, la legge COVID-19 definisce i provvedimenti supplementari che il Consiglio federale può attuare per far fronte alla pandemia e limitare i danni economici. In risposta all’evoluzione della situazione epidemiologica, il Parlamento ha dovuto in seguito adeguarla in ogni sessione: il 18 dicembre 2020, il 19 marzo 2021 e il 18 giugno 2021.

Seconda votazione sulla legge COVID-19

Il Popolo ha già votato una volta sulla legge COVID-19: il 13 giugno 2021 si è espresso sulla versione del 25 settembre 2020, contro la quale era stato lanciato il referendum, accettandola con una maggioranza del 60 per cento. In seguito, gli stessi ambienti hanno lanciato un secondo referendum contro la modifica del 19 marzo 2021, sulla quale il Popolo è ora chiamato a votare.

Estensione degli aiuti finanziari

Con la modifica del marzo del 2021, il Parlamento ha esteso gli aiuti finanziari a chi fino a quel momento non ne aveva potuto beneficiare e aumentato i contributi federali per i provvedimenti adottati, innalzando per esempio la quota di fondi della Confederazione destinata ai casi di rigore. Grazie all’ordinanza COVID-19 casi di rigore è inoltre possibile versare contributi più elevati alle imprese particolarmente colpite dalla pandemia. Sono stati tra l’altro estesi anche l’indennità di perdita di guadagno ai lavoratori indipendenti, l’indennità per lavoro ridotto, gli aiuti finanziari alle istituzioni per la custodia di bambini complementare alla famiglia e gli aiuti finanziari agli operatori culturali. La legge stabilisce inoltre come indennizzare gli eventi pubblici d’importanza sovracantonale che non possono avere luogo a causa del coronavirus.

Disciplinamento del tracciamento dei contatti, dei test e dell’obbligo della quarantena

Per restare al passo con l’evoluzione della situazione epidemiologica, oltre alle disposizioni sui provvedimenti finanziari, il 19 marzo 2021 il Parlamento ha incluso nella legge altri punti: il sistema di tracciamento dei contatti per interrompere le catene di contagio è stato ulteriormente sviluppato ed è stato stabilito che la Confederazione può promuovere lo svolgimento dei test COVID-19 e assumerne i costi. Gli adeguamenti decisi nel marzo del 2021 hanno, tra l’altro, consentito di allentare le restrizioni per le persone vaccinate o guarite, che non devono più sottoporsi a quarantena dopo essere entrate in contatto con una persona risultata positiva al test poiché il rischio che possano trasmettere il virus ad altri è molto basso.

Base legale per il certificato COVID

Il Parlamento ha inoltre istituito la base legale per il certificato COVID rilasciato alle persone guarite, vaccinate o risultate negative a un test. Volontario e accessibile a tutti, il certificato documenta l’avvenuta vaccinazione contro la COVID-19, la guarigione dalla malattia o il risultato negativo di un test. Grazie al certificato possono incontrarsi soltanto persone non contagiose o a bassa contagiosità, il che riduce notevolmente il rischio di trasmissione del virus. Il certificato facilita i viaggi all’estero e permette lo svolgimento di eventi e attività altrimenti troppo pericolose. Consente inoltre di adottare provvedimenti per limitare la diffusione del virus, senza dover immediatamente chiudere strutture o vietare determinate attività, come nella primavera del 2020 o nel primo semestre del 2021. Agli eventi con obbligo di presentazione del certificato non è più necessario adottare le altre misure di sicurezza, quali l’obbligo di indossare la mascherina.

In caso di un NO: stop al rilascio del certificato COVID dal 19 marzo 2022

La votazione di fine novembre concerne unicamente gli adeguamenti del 19 marzo 2021. Le altre disposizioni della legge COVID-19 restano in vigore indipendentemente dall’esito dello scrutinio. Se il Popolo li respingerà, gli adeguamenti cesseranno di applicarsi un anno dopo l’entrata in vigore, ossia il 19 marzo 2022. Questo riguarderebbe, per esempio, le indennità giornaliere supplementari per le persone disoccupate, la possibilità per il Consiglio federale di estendere a 24 mesi il diritto all’indennità per lavoro ridotto e le indennità per gli organizzatori di eventi. Inoltre non sarebbe più possibile rilasciare certificati COVID, neanche per i viaggi all’estero.

Provvedimenti indipendenti dalla legge COVID-19

Per combattere la pandemia, il Consiglio federale si basa principalmente sulla legge sulle epidemie, che consente di adottare provvedimenti quali l’obbligo di indossare la mascherina sui trasporti pubblici, la chiusura di determinate strutture o il divieto di organizzare eventi. Questi provvedimenti potranno essere mantenuti o reintrodotti anche qualora la modifica della legge COVID-19 dovesse essere respinta.

Gli argomenti dei contrari: la legge causa una frattura della Svizzera

Secondo i comitati referendari, la modifica del marzo del 2021 è inutile e di portata estrema. A loro avviso, per proteggerci dal coronavirus e da altre malattie sono sufficienti le leggi vigenti. Sono inoltre del parere che la modifica di legge comporti una frattura della Svizzera e una stretta sorveglianza di tutti i cittadini.

Gli argomenti del Consiglio federale e del Parlamento: colmare le lacune nel sostegno

Il Consiglio federale, il Parlamento e i Cantoni sono favorevoli alla modifica della legge COVID-19, in quanto permette di tutelare meglio le persone e le imprese. Gli adeguamenti del marzo del 2021 estendono gli importanti aiuti finanziari e colmano le lacune nel sostegno. Il certificato COVID semplifica i viaggi all’estero, permette lo svolgimento di determinati eventi e previene le chiusure. Un NO metterebbe a repentaglio il comprovato sistema di gestione della crisi.


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